Cesto Cache Pot in Olmo

Durante la Sagra delle Erbe Palustri a Villanova di Bagnacavallo sono riuscita a intrecciare con la serenità che mi mancava da qualche mese. E’ stata una fiera fantastica dove sono stata accolta con calore e ho conosciuto persone meravigliose. Una esperienza favolosa, di cui spero di scrivere presto! E’ stato lì che ho realizzato questo cesto cache pot in Olmo.

Confesso che quando ho deciso di partecipare alla fiera ero un po’ a corto di materiale, ma la voglia di esserci era più forte di tutto il resto, quindi ho messo in ammollo ciò che avevo con la mia solita attitudine del sarà quel che sarà, e con idee molto vaghe su cosa avrei realizzato sul posto.

Tra i pochi materiali a mia disposizione avevo dei rami di olmo abbastanza grossi e legnosi, per cui ho scelto di farne un intreccio molto semplice, in modo da non dovermi spaccare le mani con trecce, torciglioni e quant’altro. Trattandosi di un materiale molto molto rustico ho scelto di semplificare anche la forma e il risultato è stato un cesto molto lineare, ideale come cache pot.

Il cache pot è, alla lettera, un contenitore che serve a nascondere il vaso, e si usa soprattutto nel caso di vasi di plastica bruttini. In ogni caso rispetto al vaso nudo aggiunge personalità e raffinatezza, e su un balcone può fare veramente la differenza!

Non fate caso a quanto è striminzito e spettinato il mio rosmarino… non so perché ma ha deciso di crescere così, anarchico! 😁

Non è la prima volta che mi cimento nella realizzazione di questo tipo di oggetto. Ne avevo realizzato uno piccolino ormai molti anni fa (qui)

materiale e Tecnica

Olmo olmo olmo. Una vera ossessione. Mi piace per il suo colore e per la rusticità che dona ai cesti.

Non ho aggiunto altro, né per le parti più ritorte (il fondo) né per creare giochi di colore nell’alzata. Semplice semplice. Le sue sfumature naturali con puntini e striature lo rendono già completo e vibrante.

Per quanto riguarda la tecnica, le pareti del cesto sono realizzate con un intreccio a tre tessitori (vengono usati tre rami alla volta, con un intreccio alternato).

E’ un tipo di tessitura molto robusta, infatti le pareti del cesto risultano più spesse che con un intreccio a due o con un corale singolo. Anche il motivo è diverso, come se si creasse una specie di torciglione che si rincorre salendo a spirale.

Ho lasciato in esterno e ben visibili i tagli finali dopo la chiusura del bordo superiore. E’ una cosa che mi piace fare, soprattutto quando uso un materiale scuro che fa molto contrasto con l’interno bianco.

La splendida panca che si intravede nel mio balcone è opera della mano esperta di F. ed è stato uno dei regali più belli che potesse farmi!

Amo questo balcone. Anche se presto dovrò salutarlo, è stato il mio angolo di gioia in questi sette anni, e lo porterò sempre nel cuore.