Quando ho terminato il mio cesto ovale vi avevo raccontato che gli avanzi mi erano serviti per realizzare altri cestini più piccoli. Bene, uno di questi è stato anche l’occasione per sperimentare nuove tecniche!
Quanto mi piace imparare cose nuove…. mi ritengo una persona abbastanza testarda, quando vedo una cosa bella voglio subito imparare a farla da me, e non mi arrendo finchè non ci sono riuscita.
Se c’è una cosa che ho imparato da E. è che non esistono cose che non possiamo fare. Magari serve molto allenamento, magari bisogna studiare e faticare, magari ci vuole tempo, ma se davvero una cosa si vuole fare, allora si può.
Io sono tendenzialmente autodidatta. O meglio, mi piace imparare i fondamenti delle discipline da qualcuno di esperto, in modo da non commettere errori grossolani, ma dopo mi appassiono nello sperimentare, cercare, imparare cose nuove, applicare tecniche tradizionali a opere innovative e copiare copiare copiare.
La tecnica che ho sperimentato con questo cestino non so neppure se ha un nome. So solamente che l’ho vista applicare più volte da intrecciatori francesi, per questo l’ho ribattezzata “tecnica alla francese“, ma non prendetelo per un dato di fatto. Anzi, se qualche cestaio più esperto di me capitasse di qua mi farebbe un gran piacere se mi desse qualche informazione più “ufficiale”.
Comunque il concetto è semplice: stravolgere completamente la base del cesto tradizionale nostrano (formato da una struttura a sole e una tessitura che si avvolge intorno ai raggi) creando invece una successione di rami paralleli tenuti insieme da legature. Meraviglioso!
La cosa più difficile per me è stata capire come attaccare i montanti ad una struttura di base simile. Non so come sia la tecnica originale, ma ho scoperto che allo scopo funziona perfettamente una tecnica che ho imparato dalla cesteria in carta di giornale.
Ecco una immagine che spiega bene come fare. Santo sia Pinterest e chi l’ha inventato!
(il sito dove trovate il tutorial completo non è in italiano, ma le immagini sono chiarissime)
(il sito dove trovate il tutorial completo non è in italiano, ma le immagini sono chiarissime)
E con un po’ di pazienza, anche questo cestino è finito. Piccolo, stortino e sgraziato. Ma che soddisfazione!
Ora rimane il dilemma. Con una dimensione così piccina e una forma tanto strana, che uso trovargli? Beh, come porta tè non è male! Anche se il micio è perplesso…!
Non so come si chiami questa tecnica, ma il cestino è molto bello e…piace anche al micio!!Buona domenicaCarmen
Grazie!
Grazie!
Cara Lucia, spesso ho provato ad intraprendere lavori dove la manualità era necessaria, ma credimi i risultati anche con la miglior buona volontà sono stati scadenti. Ed è per questo che mi incanto nel vedere la creatività degli altri , dove si può spingere e dove può arrivare. Io sono come il tuo gatto, posso solo vedere e in più iscrivermi questo si! Spero in un tuo ricambio. Grazie infinite e buona serena serata.. Abbraccio!http://rockmusicspace.blogspot.it/
Se sei come il mio gatto allora già andiamo d'accordo! ;)Ognuno ha le sue inclinazioni, è vero. Se volessi fare la cantante lirica ma fossi stonata di certo dovrei rinunciare. Ma ciascuno di noi può dare il meglio di sè là dove sente di potersi mettere in gioco. La forza di volontà è potente e bisogna credere in se stessi, a quel punto non ci sono obiettivi irraggiungibili. Si tratta di trovare la propria strada.