La stagione della potatura del salice è agli sgoccioli, questi ormai sono gli ultimi giorni per chi vuole andare a caccia di materiale da intreccio, perchè tra non molto anche i salici cominceranno a mettere le prime foglie e a quel punto non si potranno più tagliare senza fare danno alla pianta.
Così ho pensato di mettere online una piccola guida alla potatura e un tutorial per legare le fascine una volta raccolto.
Prima però vorrei fare una premessa. Forse non tutti lo sanno, ma la gran parte dei cesti che troviamo nei negozi non sono affatto intrecciati con rami (nè di salice nè di altre essenze) bensì con il midollino, una fibra che viene ricavata dalla trafilatura del ratan che è una pianta coltivata nel sudest asiatico. Si tratta di coltivazioni che di ecologico non hanno niente, senza contare il viaggio che il materiale deve fare per arrivare fino a noi.
Chi si accosta per la prima volta all’intreccio potrebbe pensare che il midollino sia molto comodo, ma ci sono almeno altri due buoni motivi per evitare di sceglierlo al posto dei rami di salice (di olmo, di sanguinello, di ulivo, di gelso, …).
Apparentemente sembrerebbe un materiale dalle caratteristiche eccezionali, perché è bianco, molto regolare e non richiede la fatica di una giornata di potatura. Un cestino in midollino è sempre “perfetto” proprio perché il materiale è trafilato, ma allo stesso tempo è completamente privo di carattere, di storia, di fascino. E’ in qualche modo un prodotto industriale. E qui viene il secondo motivo per evitarlo. Spesso durante i corsi di cesteria le persone mi chiedono se quei cesti vengono fatti a macchina. In effetti la sensazione è quella: un oggetto perfetto, preciso, realizzato in mille copie tutte identiche. Eppure non è così, non esistono macchine per intrecciare i cesti. Tutti quelli che vediamo nei negozi sono intrecciati a mano, e hanno prezzi irrisori grazie allo sfruttamento di manodopera a basso costo.
Con questo non voglio dire che non dobbiate più comprare cestini nei negozi. I cesti fatti dagli artigiani costano molto perché la loro realizzazione richiede molto tempo, preparazione e fatica. Credo però che sia giusto che ciascuno di noi conosca ciò che acquista, così da poter fare le proprie scelte in modo consapevole.
Ma torniamo ai materiali:
fino a non molti anni fa il materiale da intreccio per eccellenza era il salice.
Nelle nostre campagne si trovano ancora file di alberi lungo i canali e ai margini dei campi. Il salice infatti si usava anche per legare la vigna, ma oggi in molti preferiscono usare la plastica. La pianta del salice però, una volta capitozzata, va potata tutti gli anni per rimanere bella per cui, anche se il materiale ricavato dalla potatura non si usa più, il lavoro viene fatto lo stesso. Se volete procurarvi del buon materiale sappiate quindi che nella maggior parte dei casi i proprietari saranno ben contenti di concedervi l’uso di qualche pianta, a patto di tenerla ben potata.
Ecco quindi le regole fondamentali di buona educazione per la potatura:
1. Chiedere il permesso al proprietario prima di tagliare anche solo pochi rami (sembra un’ovvietà, ma vi assicuro che non lo è, e che il mondo è pieno di gente che gira con le cesoie e tagliuzza in qua e là!)
2. Quando si pota un salice va potato COMPLETAMENTE, come vedete nella prima foto, e come spiegato qui di seguito. Se questa cosa non viene fatta, l’anno successivo la pianta sarà rovinata.
3. Tutto il materiale tagliato, anche quello non adatto all’intreccio, deve essere portato via, e non abbandonato per terra (anche questo sembra scontato, vero? Eppure!)
Detto ciò, qualche consiglio in più:
Foto: Joan Farrè
– la potatura va effettuata durante il riposo vegetativo (quando non ci sono le foglie)
– alcuni contadini sostengono che la potatura vada fatta in luna calante (non prendetela male, ma noi siamo scettici per definizione, e non avendo trovato nessun riscontro scientifico non seguiamo le lune)
– i rami da tagliare sono quelli dell’anno, ovvero tutti quelli dalla corteccia liscia e colorata (a seconda della varietà il colore cambia). Sembra tanto, ma vedrete che durante la primavera tutta la chioma ricrescerà: il salice è una pianta molto forte. Inoltre se lasciamo indietro dei rami, l’anno successivo non saranno più adatti all’intreccio. Una pianta che non viene potata tenderà a riprendere la sua forma selvatica, generando branche corte, tozze e molto ramificate. Le piante da intreccio devono invece avere rami lunghi, regolari e senza troppe ramificazioni.
– i rami, dopo essere stati tagliati, vanno selezionati: si dividono per lunghezza e diametro. Di solito le due cose vanno in proporzione. Questo facilita il lavoro successivo di intreccio.
Bene, questo è tutto.Nei prossimi giorni pubblicherò anche il tutorial per legare le fascine.
Qui trovate anche il tutorial per legare le fascine.
Buona potatura!
Che bel post! Grazie!Utilissime informazioni che non conoscevo! Condivido pienamente le tue considerazioni etiche in merito ai cesti che si trovano nei negozi! Mi piacerebbe anche un tutorial su come potare l'olmo. Il mio olmo è gigante, mentre il salice è molto diverso da questi nelle tue foto….piccolino e credo che dovrò aspettare parecchio per avere rami così lunghi!Come ti ho già detto, prima o poi mi piacerebbe provare ad intrecciare :-)Grazie ancora e buona serataSerena
Se il tuo olmo è molto grande e non è mai stato potato non ti conviene tagliarlo, potresti danneggiarlo.In teoria l'olmo sopporta la capitozzatura come il salice, e quindi si pota nello stesso modo. Ma è una operazione che va fatta fin dal principio, altrimenti la pianta soffre. Io per rifornirmi di materiale di solito vado a caccia di polloni. Qua dalle mie parti l'olmo lo si trova dappertutto, anche nelle siepi o lungo le strade, come sterpaglie. Quando viene fatta la manutenzione anche i getti di olmo vengono rasati, per poi ributtare a primavera. Già in questo modo puoi trovare rami in grandi quantità e pronti all'uso. E' ancora più semplice! Inoltre non hai il timore di tagliare, perchè è una pianta praticamente infestante!
Ciao Lucia! Seguendo le tue indicazioni, ieri abbiamo "rasato" il nostro salice, grazie delle dirtte!! Beh, io in realtà ho fatto poco, sono in dolce attesa, il non-marito mi ha vietato di salire sulla scala (uffff…) e quindi mi sono limitata a dare direttive, ammassare i rami potati e a giocare con il nostro piccolo contadino.I rami potati non erano troppo sottili, credo non venisse potato con regolarità dai vecchi proprietari del nostro campo, ma da adesso sarà fatto.peccato che non abbia la minima idea da dove si comincia per intrecciare un cesto: sottili o no mi dispiace "sprecare" tanta bellezza.
Grazie!Sì, anche qui da me infatti è pieno di olmi, ne nascono in continuazione ovunque! Grazie mille per i consigli!A prestoSerena
Mi sono trasferito da poco in una nuova casa. Nel giardino c'è un salice capitozzato. Non è stato curato ed ora ha svariati rami e polloni con foglie. Vorrei potarlo per ricavarne materiale da intreccio. Qual è il momento più adatto per evitare di rovinare la pianta? Grazie mille!